Per una sana e consapevole libidine... Sugar Vs Roccella

Per una sana e consapevole libidine... Sugar Vs Roccella

L'ondata di crimini a sfondo sessuale di questi giorni, spesso su minori o commessi da minori, impone una riflessione. Non certo il solito sparare a casaccio senza alcuna scientificità per poi uscire, magari, con la solita Legge a furor di popolo e completamente inutile allo scopo, se non dannosa.

Disclaimer: non navigo nelle mie acque e farò riferimento ove possibile a fonti qualificate. Insomma, in quanto incompetente in materia, cercherò di non scrivere cazzate come buona parte di politici italiani, a partire dalla ministra della famiglia Roccella, sempre nei primi posti nel ranking dei cazzari del Governo Meloni.

La Meloni al solito fa la piaciona e dichiara il fallimento dello stato (ovvero del potere esecutivo da lei detenuto) nel gestire questo scottante item. Ma si poteva fare meglio? il problema di certi temi, come aumentare stabilmente produzione e reddito, salvaguardare l'ambiente, mitigare disastri naturali e anche diffondere una cultura del rispetto e di una sana sessualità è che i risultati di solito non arrivano nell'orizzonte temporale di un politico, che in Italia oramai si misura al massimo in mesi. Quindi il politico non ha alcun incentivo a risolvere problemi di cui beneficerà probabilmente il successore (di altro partito o corrente).

 

La ministra alla famiglia, tale Roccella senza competenze specifiche (giornalista e politica di professione) strombazza la soluzione geniale, cui nessuno aveva pensato: vietiamo il porno. Sempre che sia possibile vietare immagini e filmati nel 3° millennio.

Da liberale, liberista ed ex libertino la parola "divieto" mi provoca movimenti intestinali.

Zucchero "Sugar" Fornaciari aveva ben altra ricetta alla fine degli anni '80. Ricetta suffragata dagli esperti su tutto il globo terracqueo (escluso Kabul): solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress (e dall'azione cattolica).

Ma ha ragione Zucchero o la Roccella? Dobbiamo andare verso una educazione dei giovani (e non solo) ad sana e consapevole libidine o verso un puritanesimo vittoriano? 

Il periodo vittoriano è ricordato come il momento di diffusione del dildo come cura dell'isteria femminile. Ma è anche ricordato come il periodo di Jack lo Squartatore.

Il Parlamento UK ricorda anche che il periodo vittoriano fu anche quello in cui si resero necessari l'introduzione del reato di stupro, e provvedimenti contro le malattie a trasmissione sessuale (in primis la sifilide). Quindi il puritanesimo è una ricetta già applicata e già fallita miseramente.

Risposta in 3 movimenti: dati, consensus, wayout.

 

Primo movimento: cosa dicono i dati

Premessa metodologica: le definizioni di reato a sfondo sessuale in Europa sono molto dissimili. In Italia fino al 1996 i reati a sfondo sessuale erano reati contro la morale, solo con la Legge 66/1996 sono diventati reati contro la persona. La violenza sessuale, inoltre, in Italia è ancora un reato perseguibile su querela di parte. Quindi c'è un rilevante rischio di sottovalutazioni statistiche per reati "messi a tacere" con moral o immoral suasion.

Le Leggi, inoltre, cambiano con il tempo. La normativa francese si è irrigidita negli anni, da ultimo nel 2019, e i dati transalpini sono triplicati. Ma è l'effetto di portare all'attenzione il problema.

Di converso l'Ungheria sembrerebbe avere ridotto ad un decimo il tasso di reati sessuali. Anche qui è un effetto "legale", dovuto in buona parte alle normative anti LGBTI del Governo Orban. Il problema non esiste se non viene rilevato. Questi i dati Eurostat:

  2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021
EU number of police-recorded offences 136.057 132.024 131.187 143.294 149.130 167.831 177.666 176.589 206.811
Belgium 11.399 6.897 6.888 7.832 8.634 8.737 9.348 9.046 9.749
Bulgaria 632 610 603 554 653 575 605 568 547
Czechia 1.417 1.432 1.422 1.393 1.414 1.448 1.560 1.453 1.593
Denmark 1.843 2.368 2.611 3.793 4.795 5.540 4.895 5.370 6.343
Germany  35.330 34.959 34.265 37.166 34.815 40.585 40.724 41.079 41.790
Estonia 240 199 284 271 259 296 355 310 393
Ireland 1.778 1.864 2.306 2.545 2.531 2.806 2.847 2.582 2.921
Greece 468 466 554 493 453 423 303 192 320
Spain 8.923 9.468 7.496 8.726 9.464 11.612 13.031 11.112 14.918
France 27.778 30.959 33.283 35.464 39.690 47.475 54.310 56.374 74.227
Croatia 576 604 605 717 495 589 858 596 891
Italy 4.488 4.754 4.511 4.513 5.115 5.381 5.402 4.918 5.766
Cyprus 24 19 21 24 20 29 17 30 63
Latvia 452 553 466 220 262 295 303 309 335
Lithuania 255 317 263 208 226 219 190 126 147
Luxembourg 357 359 328 263 233 227 296 289 348
Hungary 5.974 773 1.686 600 588 541 385 504 473
Malta 94 77 104 88 78 93 119 89 138
Netherlands 4.420 4.290 4.160 4.735 4.805 5.155 4.300 4.010 4.565
Austria 3.780 3.564 3.479 4.391 4.253 4.425 4.509 4.141 4.354
Poland 3.055 2.931 2.755 3.155 3.221 3.328 3.560 2.939 3.214
Portugal 2.136 2.331 2.445 2.473 2.538 2.463 2.701 2.434 2.719
Romania 1.736 1.516 1.740 1.789 1.528 1.751 1.912 1.914 2.345
Slovenia 378 296 258 356 427 362 469 377 447
Slovakia 645 683 645 656 705 667 698 621 591
Finland 2.988 2.825 2.772 3.188 3.054 3.537 4.009 4.062 5.016
Sweden 14.891 16.910 15.237 17.681 18.874 19.272 19.960 21.144 22.598

In Italia, gli errori statistici, sono in sintesi questi (tutti di sottovalutazione):

  • possibilità di mettere a tacere il procedimento penale convincendo o costringendo al ritiro della querela
  • confusione dei reati di violenza sessuale in famiglia tra reati contro la famiglia (572 CP) e violenza sessuale vera e propria (609-bis CP)
  • un chiaro problema culturale di colpevolizzazione a priori della vittima (era ubriaca, si vedevano le tette)

Quindi questa tabella va letta in senso diacronico, e i dati italiani non sono incoraggianti (NB: sono dati totali, mentre il grafico di cui sopra è normalizzato in casi/100.000 ab.): 

Statisticamente, quindi, il problema in Italia esiste ed è significativo e in crescita. Ci sono seri indizi che possa essere sottostimato.

Secondo movimento, consenso scientifico

Il problema della violenza sessuale è un punto chiave dei SDG Onu 2030. Sono pubblicate delle Linee guida sulla educazione alla sessualità da parte di UNESCO, UNICEF, OMS ed altri. 

L'educazione alla sessualità è un pilastro per la prevenzione di reati a sfondo sessuale, di reati di odio (discriminazione LGBTI), ma anche per la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, e di gravidanze indesiderate (e, di conseguenza, di aborti).

Non ho trovato un documento recente sulla situazione dei paesi europei. L'ultimo studio comparato risale al 2013. La situazione italiana era (e penso sia) disastrosa. In buona parte a causa della opposizione della chiesa cattolica alla sua introduzione, come sottolineano gli estensori. 

"The report 'Sexual Education in Europe' shows that in Italy, sexuality education has always had to face opposition from the Catholic Church and some political groups. In 1991, a bill which aimed at making sexuality education a nonmandatory school subject was incorporated into Biology lessons but failed at passing in the law.  Now, there are no laws regarding this subject in the country, even if many proposals and compromises have been made during the last 30 years. In fact, the 1984 Concordat stipulates that the Ministry of Education had to consider the views of the Church.  However, a few schools are actually providing sexuality education to their pupils aged 14 to 19. Some of them propose a "minimum programme", which consists of only one lesson during the pupils' school year and is the same lesson for all age groups. Some of the schools propose larger programmes. The headmaster of each school is in charge of the school policy about sexuality education. The contents of teaching are based only on biology and are taught by Biology teachers in a formal way.  Private family planning centres and association are, however, involved in proposing and providing sexual education with activities and information centres, but this not in a formal approach.

Già, il fiato sul collo del Vaticano. Il problema culturale degli italiani ha un legame con l'ingombrante "stato nello stato" Oltretevere. L'ossessione per la sessualità, l'ostilità al piacere e la libido del peccato continuano a caratterizzare la mentalità diffusa della penisola, forse non così chiaramente come ai tempi dei film di costume degli anni '60 ma con invitta pervasività.

In Italia la Chiesa Cattolica è un tampone indispensabile per tappare la voragine creata da uno stato perseguibile per abbandono dei minori, lasciati in gestione alle famiglie con orari incompatibili con quell di una moderna famiglia con entrambi i coniugi full time, e di abbandono di incapaci per l'assenza di servizi territoriali decenti per indigenti e anziani. Vi immaginate che casino senza doposcuola, Caritas e istituti di assistenza religiosa?

La Chiesa Cattolica si è però rivelata una palla al piede per ogni tematica che riguardi la sessualità, la libertà di scelta sul proprio corpo e sulla propria vita, e lo sviluppo di una diffusa mentalità imprenditoriale orientata alla creazione di valore e al sano profitto. Forse è il caso di procedere ad una eliminazione dell'art.9 comma 3 L.121/85, oramai anacronistico e discriminatorio. Mi riferisco alla arcinota ora di religione. 

Su queste posizioni anche il Gruppo di Esperti Antiviolenza (GREVIO) arruolato dal Consiglio Europeo per implementare la Convenzione di Istanbul per il contrasto alla violenza sulle donne.

Come uscirne?

Con la lobby dei "baciarosari" al potere è assolutamente impensabile che l'Italia possa autonomamente adottare l'unica strada efficace: una educazione alla sessualità e al rispetto di genere nelle scuole di ogni ordine e grado.

Malgrado l'adozione della Convenzione di Istanbul, con Legge 77/2013, l'Art. 14 è stato nella prassi ampliamente disatteso:

Articolo 14 - Educazione 
 
1. Le Parti intraprendono, se del caso, le azioni necessarie per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità' tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all'integrità' personale, appropriati al livello cognitivo degli allievi. 
2. Le Parti intraprendono le azioni necessarie per promuovere i principi enunciati al precedente paragrafo 1 nelle strutture di istruzione non formale, nonché' nei centri sportivi, culturali e di svago e nei mass media.

Il track record dei Progetti di Legge sulla educazione sessuale (o alla sessualità. o alla affettività) è devastante. una piccola ricerca sul sito storico della Camera dei Deputati ha restituito ben 24 PdL arenatisi nei meandri parlamentari.

Ve ne segnalo due: per curiosità il PDL 4201 presentato dal' Onorevole Ilona Staller nella X Legislatura e l'ultimo che è riuscito ad arrivare almeno all'Ufficio studi PDL. La lettura del Dossier Parlamentare è al solito un interessante fotografia dello "stato dell'arte"

Neppure possiamo cavarcela con "ci penserà l'Europa", come per tante tematiche doganali, valutarie e di disciplina finanziaria. In materia di educazione e di sanità pubblica l'Unione ha solamente funzione di sostegno degli stati membri (Art. 6 TFUE). Esiste (ed è in ballo) una Proposta di Direttiva ordinaria, che avrà un iter lungo per natura dell'atto complesso per la presenza di palle al piede come l'Ungheria di Orban, la Polonia dei conservatori è l'Italia meloniana.

Le soluzioni sono quindi di natura positiva e individuale: se non c'è e (temo) non ci sarà mai obbligo di educazione alla sessualità nelle scuole non c'è nemmeno alcun divieto a farlo.

Giudico improbabile che un Dirigente scolastico si esponga (gratis) agli attacchi dei genitori catto-talebani introducendo un'ora settimanale di educazione sessuale.

Forse è più ragionevole che alcuni genitori un poco più sensibilizzati si organizzino e inseriscano nelle mille attività pomeridiane dei figli una attività di educazione alla sessualità. Come in tutti i servizi, anche nei servizi educativi perché ci sia un mercato è necessario che ci siano una domanda, quindi una consapevolezza della utilità del servizio, e che ci sia una offerta organizzata, stabile e qualificata (psicologi, medici, biologi, criminologi).

Nel Parlamento Europeo è in discussione una proposta di Direttiva che obbligherà gli stati membri ad adottare, nell'ambito delle misure preventive, opportune misure di educazione alla sessualità.

Come tutte le proposte di Direttiva ordinarie l'iter è complesso e passa per 3 Ok del Consiglio d'Europa (capi di governo).

Le proposte di Legge arenate alla Camera

Atto Data Primo firmatario Titolo EXT
AC3654 03/04/1975 ALTISSIMO Disposizioni sulla propaganda anticoncezionale e l'educazione sessuale per una procreazione responsabile, sull'interruzione della gravidanza e sull'abrogazione di alcune norme del codice penale
AC3584 13/05/1975 BINI Iniziative per l’informazione sui problemi della sessualità nella scuola statale
AC0509 05/10/1976 BINI Iniziative per l'informazione sui problemi della sessualità nella scuola pubblica
AC1261 17/03/1977 QUARENGHI  Norme per l'educazione sessuale nella scuola
AC0555 11/08/1979 BARBAROSSA VOZA Norme per l'informazione e lo studio sui problemi della sessualità nella scuola pubblica
AC1315 23/01/1980 ANSELMI Norme per l'educazione sessuale nelle scuole
AC2564 30/04/1981 BOZZI Norme in materia di educazione sanitaria e informazione sulla sessualità nella scuola pubblica
AC3711 25/10/1982 GREGGI Norme sulla educazione sessuale dei giovani
AC0197 19/07/1983 QUARENGHI  Norme sull'introduzione dell'educazione sessuale nella scuola statale
AC3651 03/04/1986 BADESI POLVERINI Norme per l'informazione e lo studio dei problemi della sessualità nella scuola pubblica
AC0583 03/07/1987 BIANCHI BERETTA Norme per l'informazione e lo studio dei problemi della sessualità nella scuola pubblica
AC1705 16/10/1987 BEVILACQUA Introduzione dei temi relativi alla sessualità nella scuola pubblica
AC1736 21/10/1987 GARAVAGLIA Norme sull'introduzione dell'educazione sessuale nella scuola
AC4201 19/09/1989 STALLER Studio della sessualità nelle scuole della Repubblica
AC0780 28/06/1994 VENDOLA Introduzione dei temi relativi alla sessualità nella scuola pubblica
AC2163 07/03/1995 LAUBER Norme in materia di informazione e di educazione sessuale nelle scuole
AC2389 07/04/1995 MASINI Norme sull'informazione e sull'educazione sessuale nelle scuole
AC0218 09/05/1996 DE SIMONE Norme sull'informazione e sull'educazione sessuale nelle scuole
AC1023 17/05/1996 VENDOLA Introduzione dei temi relativi alla sessualità nella scuola pubblica
AC1722 01/07/1996 RODEGHIERO Norme in materia di informazione e di educazione sessuale nelle scuole
AC0354 30/05/2001 DE SIMONE Norme sull’informazione e sull’educazione sessuale nelle scuole
AC2741 09/04/2008 GRILLINI Disciplina dell'educazione alla sessualità nelle scuole della Repubblica
AC2667 15/10/2014 CHIMIENTI Istituzione di percorsi didattici e programmi di educazione alla parità di genere, all'affettività e alla sessualità consapevole nelle scuole secondarie di primo grado e nei primi due anni delle scuole secondarie di secondo grado, nonché integrazione dei corsi di studio universitari
AC3100 07/05/2021 ASCARI Delega al Governo per l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale nel primo e nel secondo ciclo di istruzione nonché nei corsi di studio universitari

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