In spregio allo sfigatismo italiota

In spregio allo sfigatismo italiota

Ci siamo ficcati in un loop tafazzesco: la ricerca di eletti il più possibile simili alla maggioranza di noi ha portato all'elezione di politici senza le doti necessarie per guidare un paese. Questi, a loro volta, per non sfigurare scelgono collaboratori al massimo al loro livello, e cercano di guidare il dibattito pubblico con argomentazioni che sono in grado di gestire, ovvero con argomenti da bar sport, anche se di norma certi temi richiederebbero almeno10 anni di formazione specifica e altrettanti di azione sul campo per essere dominati decentemente.

Il crogiolarsi negli approcci sfigati (ovvero contrari ad  ogni conoscenza scientifica) e nei loro esiti ovviamente disastrosi, che vengono subito letti come intrighi (perché no) internazionali, ha come secondo corollario il tentativo di fare insorgere bisogni totalmente irrealistici negli elettori.

Tutto il dibattito politico, e l'adozione di provvedimenti legislativi, fluttua in un limbo surreale che si schianta periodicamente con il muro dei numeri, siano dei debito pubblico, siano i numeri demografici, siano i fondamentali per la crescita del paese.

L'elettore mediano diventa un eletto mediocre.

Nel secondo dopoguerra è stato formalizzato nella scienza delle decisioni collettive il "Teorema dell'elettore mediano". In democrazia vince chi "sposa" la posizione dell'elettore mediano, ovvero di quello che ha idee che non sono rifiutate da almeno la metà degli elettori. 

Chi sta in mezzo, quindi, decide per tutti. Anche se le scelte non sono le migliori possibili, sono comunque le più condivise. 

Il problema si pone quando da una politica delle "soluzioni" si passa alla politica della "identificazione". Il messaggio demenziale è votare Tizio o Caio perché "uno/a di noi". Demenziale perché uno di noi è corretto che sia tra gli elettori (parte attiva) ma non tra gli eletti (parte passiva): come eletti abbiamo bisogno di persone che siano capaci di proporre soluzioni praticabili, e di realizzarle. Per gli eletti si richiedono capacità specifiche molto più elevate degli elettori. 

Ad esempio: "vogliamo che i prezzi del carrello del super non aumentino continuamente" non si risolve mettendo una zdora allo sviluppo economico. Si risolve lasciando il tempo al mercato di aumentare l'offerta, e/o alla Banca Centrale di ridurre la disponibilità di moneta aumentando il costo del denaro. Tutto con tecniche non miracolose e non gratuite.

Perché trovare soluzioni per tutti, e realizzarle, è cosa ben diversa da decidere e agire per sé: una decisione collettiva non è mai la somma o la media delle decisioni individuali. La zdora sarà bravissima a gestire il proprio carrello e approfittare di sconti, coupon e ridurre gli sprechi, ma dovrà sempre partire da quanto c'è sugli scaffali, e a che prezzo.

Il posizionamento dell'elettore mediano

In Italia il posizionamento dell'elettore mediano è tra la scuola media e la qualifica professionale. Una qualifica totalmente inadeguata per proporre soluzioni e per realizzarle. Se il titolo di studio e l'esperienza non garantiscono l'efficacia delle decisioni ... figuriamoci senza!

Senza competenze, purtroppo, vediamo quotidianamente cosa accade osservando gli atteggiamenti e i documenti demenziali e inconcludenti di maggioranza e opposizione. 

I segnali della incapacità di decidere, l'esempio del Decreto 104 (104 come la Legge sull'handicap)

Eletto un incapace, non si tarda a vedere gli effetti. Prende decisioni alla cazzo salvo poi rimangiarsele quando sbatte il grugno sul muro dell'impossibilità. E' stato l'atteggiamento di Conte con il COVID, ed è l'atteggiamento di Meloni con le migrazioni. PS: fortunatamente all'inflazione ci pensa la BCE.

Gli indizi per identificare dei cazzoni al governo sono oramai tipizzati:

  1. si decide per decreto senza una preventiva consultazione. Spesso un decreto emenda il precedente, o è emendato arrivato in Parlamento per la approvazione. Casi: la politica demenziale sulla immigrazione con decreti a nastro senza capire né la direzione né l'efficacia delle misure precedenti
  2. Si convoca per audizioni parlamentari persone incompetenti, che possano suffragare le assurde decisioni assunte, e si procede a voti di fiducia sistemici, confidando sull'amore per la pensione dei parlamentari (che matura solo compiuta una legislatura).
  3. Si procede a strombazzare a destra e manca la soluzione all'annoso problema, confidando sugli organi di propaganda (in primis la RAI, creata allo scopo come EIAR da Mussolini). 
  4. Si fanno marce indietro clamorose (tipo il deficit del Conte I da 2,4 a 2,04) tutte alla chetichella e approvate dal serraglio parlamentare senza dubbio alcuno.
  5. Dopo alcuni mesi (o giorni) si ritorna da capo al punto 1 perché non si è combinato nulla di buono e si sono spesi i soldi di tutti.
  6. Quando la festa è finita si chiama il Papa Nero (o Governo tecnico) ad evitare lo sfacelo senza assumersene le responsabilità

Come misure parallele:

  1. si blatera contro ogni contrappeso costituzionale, sia la Corte dei Conti, sia la Magistratura, l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, reo di avere messo in dubbio le "certezze assolute" dei prossimi 5 minuti.
  2. Tutto è materia di tutti, mentre le rogne non competono a nessuno.
  3. Si grida al "gombloddo" internazionale ogniqualvolta un partner o una istituzione transnazionale si lamenta delle esternalità negative che ricadono sui partner per i comportamenti demenziali dei nostri.
  4. Si taccia di "remare contro" o di essere un "nemico del popolo" ogni oppositore interno.
  5. Si abbandonano meeting internazionali, come l'Assemblea ONU colpevole Meloni, e il Meeting UE sulle migrazioni, colpevole Nordio per non certificare la propria irrilevanza e/o i propri insuccessi.

Un esempio di totale demenza legislativa è il DL 104/2023. Contiene due misure degne di un ubriacone che si regge malamente al bancone: la lotta agli algoritmi (di revenue management) e la tassa sui sovraprofitti delle banche sui tassi di interesse.

Entrambe le misure le stanno imboscando tra gli emendamenti, perché viziate da errori di interpretazione incredibili per un governo occidentale.

Gli algoritmi ti portano il volo a 1000€, ma sono anche quelli che ti permettono di volare a 5€ se pianifichi il viaggio. Servono a realizzare la perfetta elasticità dei prezzi e quindi a rendere efficiente il mercato.

I profitti sono in realtà "margini". Si traducono in profitti solo se non ci sono altri costi, e se all'incremento del "margine" non si contrappone una riduzione delle quantità (indebitamento). 

Non ultimo: l'istituzione del "MASTERCHEF di stato". Se siete in arretrato con le bestemmie, ne consiglio una attenta visione.

 

Se avete poco tempo aprite i time stamp di youtube e andate subito su:

Minuto 3:30 Masterchef Nazzionale

Minuto 5:38 aumentano i taxi se i taxisti ottengono una doppia guida (ma la seconda vettura chi la guida?)

Minuto 8:15 lotta agli algoritmi!

Minuto 21:43 la tassa sugli extraprofitti (notare che una norma fiscale non viene presentata dal Ministro delegato, ma dal Ministro alle infrastrutture

Ma come è stato possibile scrivere, annunciare, e pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale della immondizia come questa?

Effetto a cascata dello sfigatismo

Se la leadership di formazioni politiche in doppia cifra nelle preferenze degli italiani è lasciata a dei cialtroni totali come i vari Meloni, Schlein, Conte e Salvini, questi per evitare di fare figuracce e mantenere la leadership tendono a contornarsi di soggetti ancora più sfigati.

L'effetto è lo "SFIGATISMO A CASCATA", che nella storia ha già trascinato stati ricchissimi come Argentina e Venezuela tra gli underdogs. 

Per la gloria di leadership sfigate servono collaboratori sfigati e elettori sfigati. Per prosperare gli sfigati si riproducono e diffonde come un virus, con il rischio di mandare in cancrena l'organizzazione che li ospita.

A differenza di quegli stati abbiamo per fortuna un complesso di vincoli esterni derivanti dalla partecipazione alla Unione Europea e, diciamolo, c'è la "manita de dios" dei funzionari pubblici che talvolta riescono a tarpare  alcuni provvedimenti trincerandosi dietro a tecnicismi.

Saranno sufficienti per scongiurare la diffusione  del morbo?

Oltre all'effetto a cascata sulla PA lo sfigatismo tende a portare all'attenzione dell'elettorato argomenti altrettanto sfigati "vendendoli" come cose serie. In ordine sparso ecco una serie di escrementi spacciati per alta pasticceria:

  • l'uso del contante, costosissimo e rischiosissimo per utenti e operatori, falsamente spacciato per metodo di riduzione dei costi bancari (assumendo però infiniti rischi)
  • il salario minimo in una economia che non cresce
  • pagare poco i dipendenti come fattore di successo (e la selezione avversa?)
  • la politica fiscale degli "aiutini" (o bonus)
  • la sovranità alimentare (per il solo grano tenero dovremmo ammazzare due italiano su tre per essere autosufficienti)
  • la repulsione verso la trasparenza e i controlli, in una spesa pubblica utile solo a sistemare fratelli e sorelle (d'Italia)
  • il posto fisso, quando possono muoversi i datori di lavoro
  • l'italianità, inesistente fino all'800 se non in cerchie ristrette, e poi realizzatasi solo con il massacro nelle trincee del Carso, ed oggi ancora una pura funzione politica smentita da ogni genere di analisi subnazionale.
  • la sostituzione etnica, in uno scenario demografico che mette a repentaglio welfare e pensioni
  • i BTP valore venduti per sicuri da uno stato che ha il peggior premio al rischio di default nell'Eurozona
  • il PONTE DEI SOSPIRI (citare momenti passati è sempre vincente in una nazione incartapecorita)

Il "catenaccio all'italiana" tra consenso nell'elettorato e disastro nei risultati

Nel paese che calcisticamente ha sempre celebrato il "catenaccio" come tattica per tirare a campare e approfittare "furbescamente" di disattenzioni altrui, con una demografia che mette a serio rischio la sostenibilità di welfare e pensioni giocare al pareggio è come farlo dopo aver perso l'andata 3-0. Si difende solo l'imbecillità

Il problema è anche qui quello dell'elettore mediano. Ho classificato la popolazione ISTAT 1/1/2023 per regione in 6 fasce secondo gli interessi prioritari:

Fascia d'età Dex
0-17 A) infanzia e adolescenza
18-25 B) formazione e lavoro
26-50 C) Lavoro e famiglia
51-64 D) Lavoro e pensione
65-74 E) Pensione
75-XXX F) Quarta Età

Qui l'elettore mediano lo si vede da destra a sinistra: sono appena sotto quelli che tirano a campare (o che iniziano a pensare come farlo) di quanti cercano di avere una visione di futuro.

Interessante il Rapporto IPSOS 2023 sull'Italia "Catenaccio all'italiana" che vi segnalo. Tra le mille fratture sociali, e le incertezze sul futuro si afferma l'approccio peggiore alle crisi: non scegliere. Come nell'ultima NADEF 2023, si spende un pochetto per mantenere il consenso, ma senza nessuna riforma, nemmeno delle licenze taxi, per non irritare le mille sensibilità. Dalle crisi se ne esce con le scelte, ovvero lasciando indietro qualcuno o qualcosa, ma serve gente di cultura e di attributi per farlo, non certo le fotocopie sbiadite di un influencer che rappresentano le presunte elite politiche.

Restando alla metafora calcistica, vi lascio con le parole di un grande uomo, che ha cambiato per un po' l'andamento lento (e noiosissimo) della pelota italica:

Interpretiamo il calcio come la vita: pensiamo che la furbizia sia un valore, che le conoscenze contino di più della conoscenza, che il privilegio sia il diritto di chi può. Siamo un popolo servile che corre sempre in aiuto del potente. Siamo il Paese più corrotto e più disonesto d’Europa.

[...]  Il calcio, nato come sport collettivo e offensivo, non potrà mai essere ridotto a espressione individuale. Eppure molti la pensano così. Acquistano giocatori per migliorare la squadra e invece la direzione è quella contraria: è la squadra che migliora il singolo.

Arrigo Sacchi