29 aprile 1993 - fine della prima repubblica

29 aprile 1993 - fine della prima repubblica

Esattamente 30 anni fa avvenne l'evento che decretò la fine della Prima Repubblica italiana. L'immagine del cambiamento è condensata in due fatti accaduti a pochi minuti di distanza: il (parziale) diniego della autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi richiesto dalla magistratura milanese, e la protesta (con lancio di monetine) davanti alla residenza romana di Craxi, il celeberrimo (all'epoca) Hotel Raphael. In realtà la crisi covava da parecchio tempo, e da anni, oramai, il sistema era incapace di produrre benefici apprezzabili per la collettività. Proprio come oggi.

Non è possibile formarsi un giudizio su cosa accadde senza un cenno al contesto economico e politico (europeo e mondiale) dei primi anni '90.

Contesto economico e politico - globalizzazione e nuove sfide

Una combinazione di fattori ha prodotto nei primi anni '90 una estensione incredibile dell'orizzonte del mondo occidentale. Alcuni flash:

  1.  Dopo i fatti di piazza Tienanmen (1989) anche l'ingessata Nomenklatura cinese si rende conto che è impossibile mantenere un regime autoritario senza aprire a prospettive di crescita economica. La Cina diventa un protagonista dell'economia
  2. Dopo il fallito golpe dell'agosto 1991 si scioglie l'Unione sovietica, i paesi baltici (ri)entrano tra i partner commerciali UE, ed iniziano le riforme nelle repubbliche ex sovietiche (in primis Ucraina). Anche gli ex paesi cuscinetto del Patto di Varsavia iniziano il dialogo e i commerci con la UE. La stessa Russia di Eltsin incomincia ad interagire con il resto del mondo.
  3. La Germania procede con una faticosa assimilazione economica e sociale dei Lander orientali dopo il crollo del muro e la unificazione politica del 1990.
  4. Si disgregano Yugoslavia e Cecoslovacchia. Iniziano le guerre balcaniche. La Slovenia si disimpegna velocemente e riprende stretti rapporti con le ex consorelle asburgiche (Austria e nordest italiano)
  5. Il 1° gennaio 1993 entra in regime l'abolizione delle dogane intra UE, ed il 1° novembre il Trattato di Maastricht che dà il la al processo di unificazione Europea. 
  6. Il Sudafrica esce dall'isolamento e rinuncia all'Apartheid entrando nella comunità politica ed economica internazionale.
  7. Nell'estate 1992 matura la convinzione della insostenibilità del debito italiano. Inizia l'attacco speculativo alla Lira (e alla Sterlina) che porterà al mercoledì nero di settembre 1992 e all'uscita dalla SME dell'Italia.

... e chi più ne ha più ne metta.

Meltdown e Fallout dei conti pubblici italiani

Durante gli anni '70 e gli anni '80 il consenso politico in Italia è stato mantenuto con uno scandaloso spreco di risorse pubbliche. La spesa pubblica ha coperto fino a che ha potuto i buchi di produttività che hanno iniziato ad emergere quando gli italiani non erano più da considerarsi i bengalesi del mondo occidentale, quelli disposti a spezzarsi la schiena o a rischiare la pelle per un tozzo di pane.

Se non vuoi fare concorrenza sul prezzo basso (del lavoro, visto che di risorse da vendere non ne abbiamo) e rischiare la rivolta sociale bisogna rimediare con i soldi pubblici, tanto saranno problemi di chi verrà dopo (così hanno pensato gli "statisti" anni '70 e '80).

Il mito anche politico degli anni '80 è costruito su questa economia drogata dalla spesa (che fece fare agli italiani più crescita di tutti).

Il Prezzo? un vertiginoso aumento della spesa pubblica, con un livello di interessi che ad inizio '90 superava il 10% del PIL.

La esplosione nucleare (Meltdown) di questo approccio demenziale ai conti pubblici è esploso contestualmente a Tangentopoli, il Fallout radioattivo lo stiamo subendo ancora oggi grazie alla ignavia dei politici della 2° Repubblica, in primis dalla coppia d'assi di briscola Berlusca-D'Alema. Peccato ... che si giocasse a Poker!.

La tattica della servetta (ha rotto un piatto, e per non farlo vedere ficca i cocci nel sedere) è incredibilmente ancora oggi amata dagli italiani, e l'unica che una classe politica altrettanto ignava ma ben più ignorante di chi la ha preceduta è in grado di proporre e praticare.

Tra 1992 e 1993 l'Italia sta rischiando di perdere il treno della unificazione europea e la possibilità di passare dalla liretta sempre prona alla politica, almeno fino al "divorzio" del 1979, ad una valuta seria e indipendente dalle pretese governative.

E' però la mancanza di soldi da spendere per il consenso che crea le condizioni per il crollo del sistema. Un crollo che sarà di natura giudiziaria. I partiti della prima repubblica, incapaci oramai di reperire tramite i canali ufficiali il denaro necessario per mantenere il consenso, diventano sempre più avidi nel pretendere dal sistema imprenditoriale le mazzette che saranno utilizzate per mantenere illecitamente le clientele.

Ulteriore "facilitatore" delle indagini fu senza dubbio il Presidente Scalfaro, che appoggiò sistematicamente (da buon catto-talebano) la azione moralizzatrice della magistratura nei confronti della politica.

Cronologia dei fatti

Il Governo Amato, indebolito dagli attacchi esterni, minato dal crescente nervosismo sull'operato della magistratura, e scosso da dimissioni eccellenti (Claudio Martelli, "avvisato" ai primi di febbraio 1993) non è più in grado di gestire il paese. Il risultato dei referendum sul finanziamento pubblico dei partiti e sul maggioritario al Senato, per i quali la maggioranza aveva dato indicazione di "andare al mare", danno al Governo lo scossone definitivo. L'affluenza è stata di oltre il 75%. Giuliano Amato prende atto e si dimette il 22 aprile 1993.

La legislatura si caratterizza, inoltre, per un incredibile "turnover" di rappresentanti colpiti da vicende giudiziarie. Nei soli 721 giorni della XI Legislatura vennero esaminate ben 857 richieste di Autorizzazione a Procedere, numero in proporzione di altra scala rispetto a quanto era sinora avvenuto.

E' immediatamente chiaro a Scalfaro che la Legislatura non potrà andare a termine naturale. Per evitare che l'azione di Governo, che avrà ora lo scopo di fare le riforme istituzionali e stabilizzare i conti pubblici, possa essere interrotta da procedimenti giudiziari, Scalfaro per la prima volta nella storia repubblicano incarica un non eletto di formare un Governo. È il Civil Servant italiano più rispettato nel mondo: Carlo Azeglio Ciampi, Governatore della Banca d'Italia.

L'incarico viene conferito il 26 aprile, Ciampi si mette immediatamente all'opera e imposta un Governo all-in simile a quello di Draghi (fuori Lega, Rifondazione Comunista, Verdi e MSI).

Ciampi scioglie la riserva il 28 aprile ma, mentre prepara le "comunicazioni" alla Camera, accade il fattaccio. Va in discussione alla Camera la richiesta di autorizzazione a procedere contro Bettino Craxi.

La Camera respinge in parte le richieste e l'occasione viene colta dal PDS per divincolarsi dal Governo. Con una sceneggiata degna di una vergine dai candidi manti il PDS, seguito dai Verdi, si ritirano dal Governo, ufficialmente sdegnati della (parziale) mancata autorizzazione, di fatto per chiare ragioni di bieco opportunismo politico.

Scalfaro lo capisce benissimo e risponde così, a firma congiunta con i due Presidenti delle Camere (nonché esponenti della opposizione) Spadolini e Napolitano:

I ministri PDS e il verde Rutelli vengono sostituiti e il PDS assumerà una posizione di silenzio assenso nei confronti del Governo Ciampi. Non abbastanza per togliersi il puzzo di naftalina che consentirà a Berlusconi, un anno dopo, di mandare in tilt la "gioiosa macchina da guerra" assemblata da Occhetto & friends.

Gli achievement del Governo Ciampi

Non pochi, nel ridotto periodo di tempo concesso.

  1. messa in sicurezza dei conti pubblici, grazie anche alla politica di concertazione, e impostazione del percorso di rientro nello SME e nel processo dell'Euro (completato il 25 novembre 1996, con Ciampi Ministro del Tesoro)
  2. Riforma elettorale maggioritaria (il Mattarellum, disegnato dall'attuale Presidente della Repubblica)
  3. Riforma del sistema delle Autorizzazioni a Procedere.

Purtroppo, è eredità di quel breve periodo di riforme anche la attuale "Seconda Repubblica", più bipolare che bipolarista, orientata al passato remoto e governata da incredibili inetti e somari. 

Documenti dell'epoca

Clicca e leggi, o clicca col tasto destro e scarica per dopo.

Considerazioni finali del Governatore Bankitalia sul 1992

Domanda di Autorizzazione a Procedere nei confronti di Bettino Craxi (versione finale 166-quater)

Dibattito alla Camera sulla AP vs Craxi

Composizione della Camera 1993 (ricostruita su dati.camera.it)

"Management Letter" di Scalfaro a Ciampi

Camera - Mozione di fiducia al Governo Ciampi (6 maggio e 7 maggio 1993)

Senato - Mozione di fiducia al Governo Ciampi (10 maggio, 11 maggio antemeridiana e pomeridiana, 12 maggio 1993)

Messaggio di fine anno di Scalfaro (31.12.1993)