Endlösung der NoVaxfrage

Endlösung der NoVaxfrage

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Visto che qualche attore da sceneggiata napoletana ama parlare di dittatura sanitaria, perché non proporre una "Soluzione finale" alla questione NoVax.

Due i punti chiave: può esserci libera scelta individuale in una situazione di pandemia? quali le soluzioni alla non compliance minacciata da NoVax e altri Qanonari? e infine quali sono i limiti che uno stato democratico deve darsi per "imporre" un trattamento sanitario?

Vaccinarsi è una libera decisione?

Purtroppo non lo è. Come notato già dall'economista Alfred Marshall a cavallo dei due secoli e poi sviluppato da Pigou negli anni '20 (un secolo fa) la vaccinazione, così come i cosiddetti NPI (non pharmaceutical intervention) sono "beni" che producono forti effetti esterni all'individuo, quindi il loro beneficio non è limitato alla sfera individuale ma viene potenziato e amplificato da un comportamento collettivo.

Sono le cosiddette "esternalità" (effetti positivi o negativi del comportamento di un individuo su persone esterne/estranee). Ovviamente poco importa se qualcuno non partecipa alla erogazione del "bene" comune, ma i paraculi devono essere pochi, in modo da non pregiudicare l'effetto collettivo. Non sappiamo ancora a quanto ammonta questo limite nel caso del vaccino COVID, ma per altre malattie è sempre piuttosto basso. Per il morbillo si parla di un 97%, quindi i paraculi non devono eccedere il 3%.

Il problema dei beni/servizi con esternalità positive è che se ne sceglie troppo poco (si vede solo il beneficio del singolo), e di solito le scelte individuali sono fallimentari.

Per questo motivo si apre la strada ad un intervento sovraindividuale che corregga la insufficiente domanda del bene/servizio. In un'area interconnessa come l'Unione europea la decisione deve essere necessariamente unica per tutti gli stati.

Quali le soluzioni?

1) premiare chi aderisce

2) danneggiare i paraculi

3) coercizione - imporre un obbligo

Premiare chi aderisce

Una prima soluzione è spostare l'asticella della convenienza a vaccinarsi prevedendo un "premio"  a chi aderisce, che potrebbe essere in denaro, piuttosto che la possibilità di muoversi con minori restrizioni. I problemi sono diversi:

a) chi paga il "premio"; se dobbiamo incentivare un 95% o oltre può essere un problema

b) come controllare che chi si muova abbia aderito alla campagna?

Danneggiare i paraculi

Soluzioni opposte alla precedente, mettere una tassa che viene restituita solo alla vaccinazione, con prelievo automatico sul conto corrente, oppure ridurre le possibilità di socializzare dei non vaccinati (divieto di sedersi al ristorante, scuole in distanza ecc).

E' del tutto scontato che, se confermato che i vaccinati non sono portatoti sani, chi non è vaccinato debba essere soggetto alle stesse limitazioni attuali (mascherina, divieto di assembramento, quarantena pre e post viaggi ecc...).

Ma le soluzioni "di mercato" funzionano?

Ogni soluzione di mercato, ogni negoziazione parte da un presupposto: avere di fronte persone razionali che conoscono perfettamente se stessi e i propri limiti e che sappia esattamente dove vuole arrivare.

Buona parte dei "NoVax" sono invece privi delle conoscenze necessarie, basano le loro posizioni su una comunicazione allarmistica #noncielodicono! e quindi è tempo perso ogni tentativo di negoziazione razionale. Inutile discutere con chi rifiuta di confidare nella documentazione rigorosa di esperimenti scientifici per affidarsi anima e corpo ad un filmato autoprodotto sui social.

Che rimane?

Coercizione - obbligo di legge 

L'unica soluzione che rimane è la coercizione. Negli stati democratici una coercizione deve rispettare requisiti stringenti, perché può sconfinare in una infrazione della "rule of law" , della certezza dei propri diritti, che è caratteristica dei regimi autoritari, come Russia e Cina, attualmente.

Le condizioni sono due:

1)  come ribadito più volte dalla Corte costituzionale italiana l'obbligo di vaccinazione deve essere supportato da una LEGGE, quindi non un provvedimento preso dal solo potere esecutivo, ma che deve passare per l'esame del Parlamento con i tempi e le garanzie 

2) l'obbligo deve essere supportato da evidenze medico-scientifiche messe a disposizione di chiunque senza necessità di richiederle (freedom of information) 

A queste condizioni il trattamento obbligatorio risponde ai requisiti di democraticità e necessità che lo distinguono da un atto d'imperio di un regime autoritario.

I tempi sono ristretti, ricordiamo che anche in parlamento i deficienti non difettano, e che ci si può attendere un ostruzionismo opportunisticamente rivolto a catturare i consensi di quel 30% di italiani che si è dimostrato pronto e prono a seguire ogni assurdità venduta dal pifferaio di turno. La strada è un emendamento al DL di Natale per inserire l'obbligo vaccinale, o almeno un obbligo che scatta in caso di insufficiente copertura.